«Sunu band»:Il bracciale che vede gli ostacoli



Per alcuni il 2018 verrà ricordato come l’anno in cui è stato rivoluzionato il modo di rapportarsi dei non vedenti con gli ostacoli e le barriere architettoniche.

È stato sviluppato Sunu, un bracciale hi-tech in grado di segnalare tramite vibrazioni la presenza di vari tipi di ostacoli, fino ad una distanza di 5,50 metri. Attraverso la bussola tattile incassata sul bracciale, il radar integrato e la geolocalizzazione di uno smartphone sarà possibile raggiungere qualsiasi luogo. Chi ha usato Sunu ne esalta la qualità. Infatti, il bracciale garantisce un buon orientamento ai non vedenti sia tra le vie delle città che in edifici e luoghi chiusi. Secondo noi Sunu è la prova che l’innovazione tecnologica può (e deve) essere sfruttata per migliorare le esperienze quotidiane di ogni persona, superando qualsiasi tipo di condizione fisica o mentale. Ma qual è la chiave affinché l’innovazione possa essere sfruttata nel modo corretto? Mettere al centro il cliente, parlare con lui, capire il suo disagio per implementare delle soluzioni valide e vincenti! Sunu è utile ed efficacie per questo. Perché non emularlo?





Commenti

Open Your Mind ha detto…
L'iniziativa è davvero interessante, perché da ciò possiamo renderci conto di come la tecnologia stia andando avanti, non soltanto per il fine della comunicazione, ma anche per problematiche sociali che aiutino i soggetti definiti più deboli per qualche aspetto: le persone con disabilità visive! Essi devono essere sicuramente più tutelati rispetto ai normodotati. Si spera che questo processo tecnologico possa continuare in modo da essere accessibile a tutti coloro che ne hanno bisogno e che possa portare dei miglioramenti!
Techsport19 ha detto…
Grandi idee e piccole innovazioni possono realmente cambiare la vita di un diversamente abile. Oltre che servire una causa nobile, è anche un'ottima strategia aziendale capace di coprire non solo i mercati di nicchia, ma può anche essere utile per tutti quelli che non possono permettersi la presenza di animali a scopo terapeutico (es. allergia al pelo). Complimenti per l'articolo che ci ha permesso di capire come la tecnologia stia facendo passi da gigante anche in questo campo.

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