Poseidon - Nuotare si può

Ciao amici! Vi siete mai chiesti come una persona disabile possa allenarsi e competere nella disciplina che ama?
Noi l'abbiamo fatto e abbiamo scoperto Poseidon 2.0, un sistema progettato da vEyes, onlus catanese, che consente di guidare il movimento di un nuotatore non vedente tramite l'analisi delle immagini fornite in tempo reale da due wi-fi cam. Le due cam tracciano il nuotatore, segnalando, attraverso un auricolare indossato dallo stesso, sia la fine della corsia, per poter effettuare eventualmente la virata, sia  la ripresa della rotta per evitare di urtare cordoli e conseguentemente la perdita della prestazione sportiva.

L'idea nasce da una difficoltà esternata dalla campionessa par-olimpica Anna Barbaro: realizzare una tecnologia che potesse segnalare al nuotatore non vedente la fine della corsia, senza dover ricorrere a due persone che debbano essere posizionate ad inizio e fine vasca e segnalare tramite il tocco di un bastone il momento in cui effettuare la virata. Ad oggi Poseidon è previsto sia in versione mobile che fissa. Quest'ultima prevede che la piscina venga cablata con delle telecamere fissate a tetto, mentre in quella mobile è necessario che il non vedente porti con sè il cellulare da porre a fine corsia. 

Ora, abbiamo pensato, perchè non proporre soluzioni del genere anche per altri sport e altre discipline? 
Pensate ai corridori ipo e non vedenti, i quali ad oggi per gareggiare o allenarsi dipendono da un altro soggetto, vedente, a cui si legano tramite un laccio, permettendogli di raddrizzare la traiettoria tutte le volte che sia necessario. Sempre con la stessa tecnologia adottata da Poseidon si potrebbe pensare di indirizzare il corridore disabile visivo lungo tutto il percorso da fare. 

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